Novembre è alle porte, nonostante il sole e i 24 gradi, il momento della raccolta delle olive si avvicina a grandi passi. Complice la siccità del 2017, è probabile che la raccolta si anticpi a inizio del mese. Si vocifera che i raccolti saranno scarsi e l’olio sarà poco. In alcune zone, le olive sono perfino già cadute, è accaduto in Toscana, ma non solo. Non voglio tirarmi la sfiga addosso, ma i miei alberi sono una favola, carichi come sherpa di frutti polposi, in rapidissima maturazione. Senza azzardare troppo, credo di poter arrivare a raccogliere 70 quintali di olive. Quindi questi giorni, in Alto Salento, li passo in giro per frantoi con Angelo Schiancatelli, il mio Vincent Vega, sul territorio di Puglia. Di ulivi, tecniche di raccolta, maturazione delle olive, molitura e frantoi, Angelo sa proprio tutto. Chiedo la quotazione di acquisto delle olive e i prezzi per la molitura. Sto valutando di vendere una parte del raccolto, se sarà davvero abbondante come penso e spero. Il resto lo trasformerò in olio.
È una fase cruciale di questa attività. Sono giorni concitati, pieni di conti, ricerca di fornitori per il packaging, confronti di quotazioni e prezzi vari, ipotesi, valutazioni, scelte da fare, decisioni da prendere. Sbagliare la raccolta di pochi giorni, equivale a perdere una parte del raccolto. Fare il passo più lungo della gamba, in termini di costi, può significare bruciarsi parte dei proventi e il lavoro di un intero anno. Datemi due o trecento analgesici… Mi scoppia la testa.