Svolta naturalista, agreste e bucolica, quella che ho deciso di intraprendere. Il terreno in Salento – che dopo quasi 6 anni, una casa restaurata, una veranda costruita, un forno e una griglia – continuo a chiamare il terreno, deve diventare produttivo. Non mi basta più solo la produzione del mio olio 02. Voglio valorizzare ogni cm quadrato dei miei 2 ettari, raccogliere i capperi e le mandorle, produrre confetture dai miei alberi da frutto, ma soprattutto, finalmente, realizzare un campo aperto di pomodori, progetto che mi frulla in testa da in paio di anni. E magari produrre anche diverse varietà di peperoncini. Passerò i prossimi mesi tra San Vito e Milano, in modo da potermi occupare personalmente della gestione del terreno. È una scommessa, al momento non so dire che risultato riuscirò a raccogliere, dato che non intendo aiutare la produzione con pesticidi, diserbanti e chimica varia. Mi limiterò a rigirare il terreno e concimare con semplici azotanti. E intanto il primo passo, cioè il taglio dell’erba, che superava il metro di altezza, è già fatto. E ora, agli dei e al meteo piacendo, si passa alla semina, con un po’ di cultura e info in più, che ho trovato al food innovation summit Seeds&Chips.

Pubblicità

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...