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Come tradizione vuole arriva luglio e io sbrocco. A Milano mi sento in gabbia. È un momento diverso da come lo avevo programmato mesi fa, questo luglio. Ma la vita, si sa, fa sempre quello che vuole. Quando sento le batterie esaurite, non resta che un’opzione: la fuga nel mio terreno in Alto Salento. Basta guardarlo da google earth! Non funziona allo stesso modo. Quindi, senza troppi programmi e, come tradizione vuole, carico la macchina e, in 8h30minuti, arrivo a Santu Vitu.
E parlando di tradizioni e di viaggio lungo la penisola, le Marche meritano una gastrososta. Tra i piatti della tradizione marchigiana uno in particolare mi ha colpito: i MACCHERONCINI DI CAMPOFILONE. È una pasta all’uovo sottilissima, che può cuocere anche nel sugo per circa 1 minuto. Hanno anche ottenuto l’IGP. Si condiscono sulla spianatoia con il tipico ragù marchigiano a base di carne di agnello e formaggio gratuggiato in abbondanza. La delicatezza di questi sapori colpisce il palato quanto la genuinità delle materie prime. Qui è forte il legame con la terra, coperta di girasoli a perdita d’occhio.

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