Certe volte si intuiscono le tendenze, senza rendersene conto. Io la vita di campagna l’ho sognata, immaginata e progettata e, oggi, sono in grado di vivere questa avventura, a metà tra lavoro e scarico, immediato, delle tensioni emotive. Oggi gli esperti di turismo e hospitality hanno dato un nome a questo fenomeno: turismo esperienziale. E realizzare che, con i miei racconti, ho contagiato gli amici, quelli che il cervello lo muovono tanto, ma le braccia molto meno, è stata una scoperta che mi ha reso felice. Di accumulo di stress sono un esperto, il lavoro e la vita milanese sono impegnativi, ma mi basta una fuga sul mio terreno, a seminare o raccogliere i limoni e, in pochissimo, mi scatta il relax totale. Così due amici che sono stati a trovarmi questa estate, mi hanno chiesto di venire da me qualche giorno, in Puglia, per lavorare sul terreno. Mi fa sorridere e, nel contempo, mi fa piacere pensare che questa esperienza possa far bene alla testa, allo spirito e al corpo e anche all’amicizia. Saranno le affinità elettive? Forse, intanto li aspetto e vediamo…prima o poi riusciremo a far coincidere le agende
TURISMO ESPERIENZIALE, LA NUOVA FRONTIERA DELLA VACANZA INTELLIGENTE
