Avete presente il vecchio detto “poca spesa, tanta resa”? Ecco, per la produzione olivicola 2022 ce la possiamo proprio dimenticare. Non sono nè il primo, nè l’ultimo a risentire dei cambiamenti climatici, del rischio malattie delle piante e dell’aumento dei costi energetici, che incidono pesantemente su tutte le fasi della raccolta e della molitura, tuttavia è il dato di fatto, di cui bisogna farsi una ragione, come riportato dagli organi di stampa.
Prime stime sull’annata olivicola-olearia 2022 con un occhio ai mercati
In tutto ciò, raccolta fatta, quantità di olive buona, resa dell’olio meno del previsto, ma comunque sufficiente e qualità, che al primo assaggio, non mi ha deluso. Ma adesso ci vuole pazienza e attendere la fase di riposo.