Nel mio lavoro, ma anche nella mia vita, sono uno che pensa (e parla) sempre e solo di cibo (o quasi). Il cibo non è solo il mio lavoro, ma anche una grande passione, la modalità per esprimere me stesso e la mia personale visione della vita. Nel ragionare su piatti e ricette che potrei proporre e mettere a menù, spesso mi viene in mente che ci sono piatti semplici e, nel contempo, pieni di cultura, che fanno parte della nostra tradizione culinaria famigliare e che sono talmente semplici e talmente buoni, che non possono non piacere. Magari non scalderanno il cuore ai commensali, come succederebbe a noi, ma non possono non essere apprezzati. In particolare penso alle ricette di mia nonna, quella del ramo partenopeo, con cui sono cresciuto, tra calzoncelli fritti con scarola e sugo capperi e olive. Proprio questo sugo di verdure, che mia nonna usava per la pasta, oggi sto pensando di rivisitare e riproporre, ma con altra modalità. È buonissimo in estate, ma dopo le libagioni natalizie, aiuta a stare leggeri ma sempre con gusto. Si prepara con verdure fresche come peperoni di due colori, carote, cipolla rossa, aglio, olio evo (zerodue, ma che ve lo dico a fare?) capperi e olive, magari taggiasche. Scaldare l’olio con 3 spicchi aglio, unire le verdure a cubetti piccoli, cuocere a fiamma media coperto. A metà cottura aggiungere abbondante pan grattato e far gratinare in padella o in forno. Aggiustare di sale e pepe. A voi la scelta di come declinarlo a tavola. L’effetto confort è garantito. E buone feste!

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