Ho fatto un’esperienza incredibile. Incredibile, per me che ho la schiena molto delicata, per me che ho sempre scelto modalità diverse. Autunno pugliese a seminare, in campo lavorativo, a gestire il terreno, monitorando le olive, con ansia per le condizioni meteo, non ideali e anche a riflettere su certe idee…

Prima della raccolta sul mio terreno, ho voluto provare a valutate una metodologia di raccolta delle olive molto utilizzata qui in zona, che io non condividevo, come approccio qualitativo. Infatti, finora ho raccolto utilizzando scuotitori meccanici e reti sospese. Invece, in zona Torre Guaceto, è spesso preferita la raccolta delle olive, cadute a terra naturalmente. In pratica, si utilizzano sorte di rastrelli per raccogliere da terra le olive mature. Non avevo valutato che questo metodo richiede un impiego di capitale umano molto importante e una notevole dose – per restare in tema – di olio di gomito. Così mi sono unito a un gruppo di raccoglitori, pensando di fare solo da osservatore, così per capire meglio se questo metodo possa fare anche il caso mio. Cambiare fa bene, ogni tanto. E, non so nemmeno io come, mi sono trovato a spazzare olive, a ritmo concorrenziale con le maestranze ben più allenate. Fatica boia, posso dirlo? Però, alla sera, mi ero liberato di un gran peso e di cronici dubbi amletici. E domani, o dopo al massimo, raccoglierò anche quel che resta sulle mie di piante che, purtroppo, non sono state del tutto risparmiate dal maltempo delle ultime due settimane, mentre a Milano splendeva il sole. Non esiste più il sud di una volta…

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Un pensiero riguardo “CAMBIO BRUSCO DI PROSPETTIVA

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