Come per la stagionalità dei menù e per le modalità con cui si apparecchia una tavola, anche per il food negli eventi esiste un galateo. Esiste un modo corretto e uno meno professionale di progettare e presentare un’offerta di food in un evento.

In un convegno, che duri l’intera giornata, si serve un light lunch, non del finger food. E’ buona regola, in questi casi, provvedere una pranzo seduti, anche se si sceglie l’opzione a buffet. Quanto meno prevedere tavoli d’appoggio, se proprio lo spazio non consente altre soluzioni.

Il finger food si serve a passaggio o si posiziona sul tavolo, preferendo contenitori singoli. la mia preferenza va al servizio a passaggio.

Se gli appetizer sono posti in vassoi o piatti devono essere serviti con appositi attrezzi, pertanto è necessario offrire agli ospiti dei piattini su cui collocare le proprie porzioni.

In caso di lunch a buffet sono sempre necessari almeno dei tavoli di appoggio. E’ quanto mai scomodo tenere in bilico un piatto e un bicchiere di vino nell’altra mano, cercare di assaggiare il pranzo e parlare contemporaneamente con la gente.

Tengo sempre conto di questi 4 semplici principi, che valgono sempre, quando realizzo un’offerta per un cliente. Il nostro lavoro di private chef non si esaurisce nel pensare un menù e cucinarlo. Ma è un valore aggiunto imprescindibile, per il successo di un evento, offrire la giusta modalità di servizio.

 

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