Questo inverno è senz’altro stato uno dei più caldi e soleggiati che ricordi. Certo è che, a inizio febbraio, i mandorli sono già in fiore e l’erba cresce, inesorabile, a macchiare di verde la terra. Visto così sembra il paradiso terrestre, ma la verità è che il risveglio primaverile comporta tanto lavoro, in primis il ripristino dell’irrigazione, il cui impianto preferisco smantellare, ogni anno, per evitare danni ai tubi, a causa del freddo invernale. Poi c’è la legna da raccogliere e smaltire. Si tratta solo di ramaglie spezzate e cadute con le raffiche di vento, che però ingombrano random il terreno e sono pericolose per le macchine agricole, che a breve dovranno rigirare la terra. Poi ci sono i cassoni da riempire e concimare con lo stallatico per far posto alle nuove verdure, che pianterò in primavera avanzata. E intanto anche il piccolo frutteto va concimato. Insomma non c’è il tempo di annoiarsi. Fisicamente è impegnativo, ma libera la mente, stimola idee e creatività e ricarica le batterie per affrontare i prossimi progetti lavorativi

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