Per i Milanesi i panini sono ossessione, storia, tradizione, amore incondizionato. Il panino italiano è arte. E storia della cucina appunto. Ho letto un articolo di Anna Prandoni, dedicato al maestro Marchesi, a pochi giorni dalla sua scomparsa, in cui si racconta dei panini gourmet dello Chef per antonomasia. Il giovane Marchesi, in forza al ristorante di famiglia, creò un panino per gli operai: il celeberrimo “Panino grattacielo”, realizzato con diversi strati in modo da essere ben farcito e sostanzioso.

Le caratteristiche di un buon panino sono: sostanza, abbinamenti corretti da un punto di vista nutrizionale, farcitura abbondante, ma bilanciata. Il pane deve essere di qualità, appena grigliato in modo che diventi croccante, ma non secco, una salsa, verdura fresca per dare la giusta dose di acqua, un salume e/o formaggio, oppure pesce o carne, ma attenzione a non eccedere con diversi tipi di proteine e con i grassi.

Il mio preferito, quando mi attacca quel languorino? Sicuramente l’avocado toast.

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