Ogni giorno che passa, in questa quarantena pugliese, ormai agli sgoccioli (speriamo), scopro che sono proprio un cuoco votato all’agricoltura. Non ho rinunciato a cucinare, in questo periodo, ma ho trovato sano, per me, limitare l’attività di cucina, forse per non pensare troppo a questo fermo macchina, proprio ora che la cucina italiana era all’apice del successo e stava raccogliendo sempre maggiori consensi internazionali. Messa, parzialmente, da parte la cucina, devo ammettere che i lavori agricoli e manuali hanno riempito le mie giornate e rasserenato il sonno. Ho imparato tantissimo, ho letto e studiato. Ho fatto pratica, ho sbagliato, ma ho anche ottenuto incredibili piccoli successi.

La novità di quest’anno è una vigna microscopica, che ho piantato, accanto ai pomodori, ho costruito i tralicci con le mie mani, piantato e curato ben 3 barbatelle. Dopo quasi due mesi sono cresciute e si sono rinforzate, hanno messo le foglie e sono spuntati i primi micro grappoli, grandi come un pollice. Devo inforcare gli occhiali, per distinguere gli acini. Mi sono studiato la composizione del terreno, gli addivi naturali da aggiungere, i sistemi non chimici, per proteggerle dagli afidi e ho imparato a dosare l’irrigazione. Insomma, se la tendenza è questa, per agosto potrei mettere in tavola la mia prima uva.

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