Se penso a un mio ipotetico posto, un bistrot o un’enoteca con piccola cucina, i tagliolini ai porcini li metterei subito nella carta d’autunno. Sento il bisogno di un ritorno ai grandi piatti della tradizione, a metà strada tra la trattoria e l’hôtelerie.
La mia ricetta prevede, rigorosamente, pasta fresca, meglio se fatta in casa e l’uso di pochi ingredienti. Quello che ritengo imprescindibile è dare una cremosità al piatto e una nota di acidità, che si sposa bene con la dolcezza decisa del porcino, brasato con abbondante aglio. Quello che conta è bilanciare i sapori. L’acidità, data ad esempio da una robiola, deve esaltare il gusto deciso di terra dei funghi. I diversi sapori devono restare ben distinti, in un crescendo di gusti e non sovrapporsi o annullarsi.
Termino il piatto con una ricca mulinata di pepe nero, che sta bene su tutto.