Metti che il RAMEN è confort food, e che le vicende della vita ti portano a trovarti dietro l’angolo un ristorante giapponese, che più giapponese non so se si può. È J’s Hiro. E metti che Hiro, al secolo Hiromi Harai, diversi anni fa ha lavorato nello stesso ristorante in cui hai lavorato anche tu. Ecco che un pranzo di un sabato come altri, si trasforma in un ramen al tavolo della chef, scambiandosi ricordi e commenti su quell’esperienza del passato. Le chiacchiere scorrono in fretta mentre tu gusti il suo ramen e le i sferruzza cuffie a maglia per i suoi dipendenti. E quel nirvana caldo e saporito ti scalda la gola, lo stomaco e anche il morale. Il brodo è scuro e limpido, sapido con la carne perfettamente cotta, le alghe, verdure e la presa di pepe, servita a parte. E tra un diritto e un rovescio Hiro suggerisce di mangiare il ramen con i ghioza, secondo la tradizione giapponese. E così sia. Buonissimo.
Pubblicato da UNA BARBA IN CUCINA
Milanese gipsy, innamorato della Puglia, metto radici solo in cucina. Fare lo chef è la mia vita, la mia passione, il mio hobby e il mio lavoro. Mostra tutti gli articoli di UNA BARBA IN CUCINA