DI PACKAGING E SOTTOVUOTO E BASSA TEMPERATURA

Gradito ritorno in Farm65, per un team building un po’ speciale. Ho giocato, per così dire, “fuori casa” anche se sono ferrato sull’argomento. Il gruppo era composto di packaging manager di importanti aziende alimentari e manager o imprenditori di aziende che producono packaging super tecnologici. Abbiamo lavorato con il sottovuoto tanto per le marinatura delle tartare di pesce, quanto per la cottura Cbt. Il concetto alla base dell’evento è sottile. Si tratta di affrontare il tema del trasferimento tecnologico dal packaging alla cucina. Abbiamo usato delle buste tecniche goffrate, adatte alla cottura a basse temperature. E poi come sempre ci siamo mangiati tutto. Ma proprio tutto. In allegria e con le meritate bollicine

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CIBO: ZERO SPRECO. UNA STORIA IN CONFEZIONE RICHIUDIBILE

Come evitare lo spreco di cibo, utilizzando la tecnologia, questo è il tema dell’allestimento di food design, che ho realizzato, a Parigi, alla fiera All4pack.

Per la promozione della recente pubblicazione dello studio IL PACKAGING ALLUNGA LA VITA, ho realizzato un allestimento con legumi e cereali, dashi e brodi, utilizzando la tecnica di conservazione per disidratazione degli elementi, che vengono poi confezionati. Allo stand i visitatori possono anche degustare la soup più gradita e possono scegliere la miscela preferita, da portarsi via, in una confezione rigorosamente richiudibile ripetute volte, realizzata dall’azienda Smilesys, che ha vinto quest’anno il premio BEST PACKAGING over all. Smilesys è anche sponsor tecnico, dell’Istituto Italiano Imballaggio in questa manifestazione. Le zuppe sono realizzate per infusione con funghi, piselli, rapanelli, quinoa gialla e nera, lenticchie rosse  e soia gialla essiccati. Nel pomeriggio, con la stessa tecnica, offriamo anche miscele personalizzate di tè Sencha e Gunpower, profumati con rose e gelsomini. Interessante per me, in particolare, il dialogo con i visitarori con cui ci si confronta sulle tecnciche di conservazione e sulle prestazioni dei materiali e un po’ anche sulle tecniche di cottura e le proprietà degli elementi.  

IL PACKAGING, IL FABBRO E MARZIA RIVA

E’ uscito pochi giorni fa un lungo e ricco post su La Taverna degli Arna.  

La creatrice del blog – che parla di cucina vegetariana, vegana e crudista – è Marzia Riva. Ha partecipato all’evento sul packaging al fuorisalone, l’ha raccontato e ha parlato anche di me. Succede anche questo nel magico mondo del fuorisalone.

La ringrazio  (è una gentilezza non comune) e mi auguro che capiti presto l’occasione di collaborare. Leggete il post Cestini di patate alla carota e l’Oscar dell’imballaggio

JAR IT. L’IDEA

Di fronte al ristorante con cui collaboro, come consulente, La Rena seafood experience, si trova un posto fantastico per bere un vero caffè americano filtrato, o mangiare una cosa veloce a pranzo. Hanno avuto un’idea grandiosa, confezionare un piatto gourmet, in un pot di vetro. Conserva e, nel contempo, presenta egregiamente la pietanza. In più si utilizza al posto delle stoviglie. Si mantiene per circa 20 giorni in frigo, grazie alla tecnologia del sottovuoto e si scalda al microonde o a bagnomaria. E l’idea è servita.

PICCOLO APERITIVO AL WORKSHOP TECNICO

 

 

 

 

 

Un nuovo evento preparato, un nuovo tavolo allestito, un nuovo mal di schiena quasi archiviato. È un aperitivo che ho preprato ieri per un cliente storico: l’Istituto Italiano Imballaggio. Ma ciò che rende questo lavoro ancora più importante è che l’evento è stato gestito in collaborazione con altre due importanti associazioni nazionali di costruttori di macchine per l’industria, come Ucima e Anima, che per me sono stati una nuova esperienza.

L’evento era una presentazione di un prodotto editoriale. Seppure fosse di natura ben più tecnica che glamour, la stagione e il numero degli invitati mi ha permesso di fare un allestimento semplice, ma elegante. Erano solo 50 persone per un cocktail, alle 17.30. Ho servito prosecco freddo – le bollicine fanno subito festa – e tanti analcolici colorati – che fanno festa e salvano i punti della patente agli ospiti che si metteranno in viaggio a fine evento. Ho accompagnato con finger food. Il menù prevedeva i mini quiche di pasta di pane con verdure e ricotta e un misto di samosa e fagottini di pasta phillo con vari ripieni e salsa di soia, a smorzare le spezie. E una varietà di focaccine farcite, per accontentare anche i palati più nazionalisti.

Per questo cliente ho spesso realizzato allestimenti usando il packaging. Questa volta ho scelto di servire cibo che ricordasse il packaging, nella forma e che, come un imballaggio, contenesse del cibo. E per valorizzarlo, ho usato i miei piatti e i vassoi antichi per l’allestimento e il servizio.

ARTS&FOOD. SUGGESTIONI DALLA TRIENNALE DI MILANO

Occasione per visitare la mostra Arts&Food in Triennale. Confesso che non sono tanto un tipo da mostre. Mi frena una certa pigrizia mentale (mi dicono) poi quando ci vado, mi si apre un mondo. Questa mostra poi ha molto a che fare con la storia del mio lavoro, la sua evoluzione nel corso dei secoli, dal design delle cucine, all’architettura del locali, dalle stoviglie alle macchine e dispositivi. Restano solo poche ore per vederla ed è davvero un peccato perderla.

L’Excursus parte dal 1851, anno della prima Esposizione Universale di Londra e dal celebre dipinto Dejauner sur l’herbe, declinato in varie forme e modi dai vari artisti che l’hanno reinterpretato. Attraverso il cibo, le cucine, l’arredamento di case e ristoranti, le stoviglie e il packaging – che non è visto solo come imballaggio del cibo – ma come vero e proprio oggetto d’arte da artisti come Warhol o Mimmo Rotella si ripercorre la storia della nostra società. Nei miei scatti quello che mi ha colpito. Strano a dirsi sono cucine.

AL CORTILE. ESPERIENZA TEMPORARY A MILANO

Ben nascosto in un intrico di cortili della vecchia Milano, l’omonimo temporary restaurant della scuola di cucina Food Genius Academy, è un esperimento di successo. Il giusto mix tra atmosfera, cucina di buona qualità e un bar tender super figo: il Tucci, dell’indimenticabile Atomic bar. Purtroppo la sera in cui sono andato io, lui era a Hong Kong. La serata sarebbe decollata con i suoi cocktail. Invece in sua assenza ho ripiegato su una birretta, purtroppo non della mia marca preferita.

Inutile dire che ho assaggiato l’intero menù di tapas. Ho apprezzato in modo particolare la pappa col pomodoro: consistenza interessante e trionfo di pomodoro e il tataki di salmone. Perfetta la cottura degli arrosticini e molto carina l’idea dell’insalata nel packaging, a cui io presto particolare attenzione. Ho in atto una collaborazione editoriale con il sito di divulgazione tecnica WeArePackagingFans, su cui pubblico alcune mie ricette.

EXPO-MERENDA FOR KIDS ONLY!

La merenda per bambini è uno dei tanti dibattiti aperti oggi, con i problemi di malnutrizione di molta parte della terra ei gravi casi di obesità, purtroppo anche infantile, dei paesi occidentali.

Il ciclo di incontri “Dal buon cibo al cibo giusto” a cui prendo parte anche io, questa volta invita i bambini a merenda. Coniugando i temi del packaging, della conservazione e della merenda gourmet, ma sana, Gifasp (Associazione fabbricanti astucci pieghevoli) sceglie di parlare al target famiglie, per far riflettere sul ruolo del packaging nella lotta contro lo spreco alimentare.

Adoro i bambini, mi fanno ridere e mi danno sempre la carica. La mia merenda sarà un po’ anche un gioco che coinvolgerà i presenti, che potranno assaggiare biscotti personalizzati al momento e portarsi a casa una scatola dolcissima, realizzata dall’amica paper designer Francesca Meana.

Dopo l’evento, su questo blog, anche le ricette per realizzare i biscotti e il dolce in scatola, a sorpresa. Stay tuned!

Venite tutti con i vostri bambini e ragazzi! vi aspetto il 5 ottobre a Expo Gate alle 17.15. Sotto l’invito

INVITO Gifasp. Dal buon cibo al cibo giusto - 5 ottobre - packaging

LA MIA “CULTURA DELLA PROTEZIONE E DELLA SOSTENIBILITA'” A EXPO2015

Su Prima Press e su Comunicazione.it.

Fabrizio Sansoni punta l’attenzione sul suo settore, affermando: “la ristorazione di qualità investe non solo nelle materie prime, nella scelta della stagionalità, nella spesa di qualità ma anche nelle procedure di controllo dell’igiene delle cucine e dei frigo e della corretta conservazione degli alimenti. Tutto questo si traduce in un minor spreco di cibo, che per un professionista della ristorazione rappresenta anche un forte risparmio nei costi”

Ancora quasi non ci credo. Con le chiacchiere monotematiche sul cibo, la barba in cucina è stato invitato a parlare di uno dei temi più up to date del momento – quello dello spreco alimentare – nell’evento oggi più conosciuto nel mondo: ExpoMilano2015. Tesissimo, ma pronto a dire la mia. Ci vediamo lì?

Venerdì 18 settembre ore 14.30 Civil Society Pavillion – Cascina Triulza, Expo2015.

Organizzato da Gifasp, con il coordinamento di Fabrizio Bellavista, fondatore di Expopportunity

Rassegna stampa

DESIGN MEETS FOOD. MILANO MEETS THE WORLD

 

Insieme alla paper designer Francesca Meana ho partecipato a un evento organizzato da Gifasp, e Interni e ospitato da Arclinea in corso Monforte. Show cooking e talk show sul design declinato su cibo e PACKAGING di carta. Il concetto intorno a cui abbiamo lavorato con Francesca ė stato l’arancia di Munari. MentreFrancesca ha ideato delle. Scatole che dopo l’uso diventano vasi, io ho realizzato il food, tutto declinato sul”arancia; tabuleh agli agrumi, mini coni di riso con mousse di ricotta e zeste di arancio, boulette di Fassona in tartare con senape all’arancio, cannoli siciliani con tartare di tonno e arancia. E infine mousse di yogurt frozen con gelatina e zeste di arance amare.

Esperienza bellissima, soprattutto emotivamente. Anche se sono un chiacchierone, sostenere un talk show e impiantare davanti a 120 persone ė stato impegnativo.