È iniziato il conto alla rovescia al D day della raccolta 2022. Dopo le potature, lo scorso anno avevo raccolto circa la metà delle olive e anche la resa era stata bassa. I frutti erano piccoli e poco polposi, a differenza di quest’anno che le piante sono cariche in modo incredibile. È ancora presto, fa caldo e serve ancora un po’ di pioggia, ma ci stiamo avvicinando a grandi passi. Nel frattempo mondiamo le piante dai virgulti che stanno crescendo alla base e che toglierebbero nutrimento prezioso e prepariamo le ere. Oltre a essere utili nella fase di raccolta, rendono il terreno ordinato e quasi magico, sotto gli ultimi tiepidi raggi di sole di ottobre.




Si capisce e che sono totalmente innamorato della mia terra e del mio lavoro?


Ci siamo. L’olio c’è. La raccolta è stata discreta, in termini di quantità. Ho raccolto prima della pioggia, con le olive ancora verdi. Questo si traduce in bassa acidità, e olio vivo. Le analisi parlano chiaro, siamo a 0.6 di acidità e circa 450kg di olio nuovo, a dimora, per un paio di settimane, in attesa dell’imbottigliamento, in latte di acciaio. Questa fase di riposo serve a far depositare il fondo. Una parte delle olive sono ancora sulle piante, purtroppo, ma nulla è ancora perduto. Il piano è di fare una seconda raccolta entro un paio di settimane, attendere che il mercato richieda olive, che in questo momento invece abbondano e venderle al miglior prezzo di mercato, oppure produrre altro olio. Mi aspetto un olio profumato, alla vista di un verde tendente al giallo, dal gusto leggero, ma aromatico, con sentori di camomilla, da gustare a crudo.




