I food court sono un trend in forte crescita, un mercato fatto di grandi numeri, ma di media qualità, proprio perchè si tratta di un’esperienza nell’esperienza, una specie di mordi e fuggi nel mezzo della shopping experience. Nel caso del Max Cafè i titolari hanno richiesto anche di impostare degli standard qualitativi che differenziassero l’esperienza di consumo della caffetteria, con un menù di panini semplici, ma non troppo convenzionali.
Mi ha introdotto in questa realtà, Penta – società specializzata in servizi per il mondo della ristorazione – con cui sto collaborando. In questa avventura io ho curato, in particolare, la formazione professionale della brigata: 6 giorni di formazione teorico-pratica sul campo, sfidando i lavori di ristrutturazione, ancora in corso e i turni complicati di ben 21 persone, che si sono alternate o sovrapposte alle mie lezioni. Abbiamo parlato di storia e teoria del panino italiano, di Haccp, di ingredienti e abbinamenti, di organizzazione del lavoro e, naturalmente, abbiamo lavorato insieme alle prove tecniche del menù, in vista dell’inaugurazione del locale, che è passata senza intoppi nel servizio. Sono contento dei ragazzi e di come abbiano assorbito le informazioni e si siano strutturati per gestire la giornata del debutto.