KITCHEN ATTRACTION

La legge dell’attrazione fatale non mi risparmia mai. Forse sono incorreggile, ma cucina e gente che vuol mangiare, per me, significano solo una cosa: mettermi ai fornelli. Anche quando la cucina non è mia e che io cucini non è previsto. In questo luglio milanese mi ritrovo a vivere un’avventura surreale, complice il frigo deserto e un temporale apocalittico. La banale idea di procacciarmi una cena non troppo equivoca, si trasforma nel sottoscritto – in bermuda e tshirt – che si fionda al foenello di una trattoria di Egiziani, a cucinare una cena, che abbia la dignità della cucina italiana, per un parterre de rois di americani in trasferta. E tutto finisce a limoncello e selfie.

[Per decenza non posto foto]

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A PROPOSITO DI MENTALISTI E QUANTUM LEAP

Se vi chiedete che c’entra con il quantum leap un cuoco in fissa con l’olio evo e il Salento, con il ramen e la ricciola, con i cani e i viaggi, non so proprio che dirvi. In realtà il trait d’union sono le lunghe chiacchierate di fine estate con Vincenzo Todisco, la passione comune per il cibo autentico e un certo stupore, che a volte si suscita nelle persone. Ed ecco che si arriva al salto quantico (il quantum leap, appunto) e si viene proiettati in un castello medievale, a ordire un menù segreto per un evento importante, nella qualità dei palati e nei numeri.

Curerò la cucina per l’evento QSL Italia,  che si terrà il prossimo 6 novembre al Castello di Carimate.

Per il menù mi farò ispirare dal video dell’evento

Sto pensando a piatti leggeri per il business lunch, che sarà a buffet, per velocizzare le operazioni e favorire la conoscenza tra i partecipanti al convegno.

Per la cena invece ho in mente un menù della tradizione italiana e francese, con fois gras, ravioli, petto d’anatra laccato. Il cibo sarà rivisitato e trasportato nel futuro, utilizzando contemporanee tecniche di cottura e curando l’estetica dei piatti.